• {{searchSuggestions.title}}

Fare Scuola al primo festival di Internazionale Kids

{{item.title}}

Contrastare l’abbandono scolastico e le diseguaglianze educative – temi divenuti ancor più rilevanti con la pandemia da Covid-19 – ripensando gli spazi della scuola, per stimolare l’apprendimento e le relazioni sociali: è lo scopo del progetto Fare Scuola, nato nel 2015 dalla collaborazione tra Enel Cuore Onlus e Fondazione Reggio Children, che ha già promosso in questi anni oltre 76 interventi pedagogici e architettonici negli istituti scolastici italiani con il coinvolgimento di più di 10mila bambini, oltre 300 insegnanti e 40 progettisti.

I valori e i risultati del progetto sono stati raccontati, sabato 18 settembre, al primo festival di Internazionale Kids a Reggio Emilia in un panel dal titolo Fare scuola in pandemia. Come sta cambiando e come può cambiare la scuola con il Covid-19.

All’incontro, moderato dalla giornalista di Internazionale Anna Franchin e aperto a studenti, famiglie e insegnanti, hanno partecipato Filippo Rodriguez, Consigliere Delegato Enel Cuore, Carla Rinaldi, Presidente della Fondazione Reggio Children, e Caterina Gotte, insegnante ed educatrice digitale che ha curato uno degli interventi realizzati da Fare Scuola all’interno della primaria “Marino Mazzacurati” di Galliera (BO).

“Uno dei nostri pilastri – ha esordito Filippo Rodriguez – è l’impegno nel combattere l’abbandono scolastico e la povertà educativa, per evitare gravi ripercussioni sul futuro dei giovani e della società in generale. Fare Scuola è un progetto che risponde ad un bisogno sempre più attuale”.

Secondo i dati Istat aggiornati al 2020, nella fascia tra i 18 e i 24 anni sono circa 500mila i cosiddetti ‘early leavers’, cioè giovani che hanno conseguito al massimo il titolo di scuola secondaria inferiore e non frequentano altri corsi di studio né svolgono attività formative. In base alle indicazioni dell’Unione Europea, questi fenomeni vanno contrastati a partire dalle scuole dell’infanzia e dalle primarie. “Fare Scuola – prosegue Rodriguez - risponde riqualificando gli spazi e utilizzando strumenti educativi per creare luoghi in cui favorire l’apprendimento e l’interazione sociale, incoraggiando iniziative di inclusione”.

Il tema della qualità degli spazi destinati all’istruzione è al centro del progetto, come ha sottolineato Carla Rinaldi: “La scuola è qualcosa che si fa, che si costruisce ogni giorno, ma lo spazio dove questo accade non è un semplice sfondo, dev’essere protagonista. Per questo con Enel Cuore siamo partiti dall’ascolto dei bambini, dei genitori e degli insegnanti per poi restituire luoghi scolastici rinnovati dove dare valore alle persone, fare comunità”.

Gli interventi di Fare Scuola hanno permesso di recuperare aree dismesse o poco utilizzate degli istituti scolastici trasformandole in ambienti dove si può sperimentare e apprendere in modi nuovi, come nel caso raccontato dall’insegnante Caterina Gotte: “Nella scuola che ho seguito, due aule sono state trasformate in atelier digitali dotati di pannelli interattivi, videoproiettori e microscopi. Grazie a queste strutture, i bambini hanno potuto parzialmente compensare le limitazioni imposte dalla pandemia facendo ricerche e realizzando un museo virtuale dei minerali”.