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In fuga dalla guerra, a casa del Bambino Gesù

In fuga dalla guerra, a casa del Bambino Gesù

Ogni anno l’ospedale pediatrico Bambino Gesù cura bambini da tutto il mondo. Grazie al progetto Accoglienza Famiglie di Enel Cuore i minori e i loro genitori possono alloggiare gratuitamente vicino alla struttura anche per lunghi periodi di tempo.

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È arrivata in Italia a 9 anni. È ripartita pochi giorni fa per il suo Paese dopo averne compiuti 11. Due anni che non dimenticherà.

W. (l’iniziale del nome) è fuggita dai bombardamenti della guerra civile in Siria che le avevano lasciato ferite gravissime sul corpo e sul viso. "Aveva ustioni di terzo grado ovunque che l’avevano resa irriconoscibile", racconta Lucia Celesti, Responsabile Ufficio Relazioni con il Pubblico e Servizi Sociali dell’Ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma dove W., grazie a una serie di delicatissimi interventi di chirurgia plastica, è potuta tornare a una vita senza sofferenze.

Grazie al progetto Accoglienza famiglie di Enel Cuore in questi due anni ha potuto alloggiare gratuitamente a Roma con la sua mamma, presso la casa delle Suore della Croce del Libano.

La rete dei tutor e dei mediatori culturali messi a disposizione dall’ospedale le hanno aiutate a non sentirsi sole e a comunicare con gli altri. W. è potuta anche andare a scuola, che nel suo Paese non aveva mai frequentato a causa della guerra. All’Istituto Virgilio e presso l’ospedale ha studiato l’inglese, ha imparato l’italiano, è andata in gita con i compagni di classe, ha fatto amicizia. Quando è ripartita, la Preside della scuola e la Presidente del Bambino Gesù le hanno donato un orologio e un violino.

Quella di W. è una delle tante storie a lieto fine che il Bambino Gesù può raccontare ogni anno. "L’ospedale del Papa" è noto in tutto il mondo e accoglie a proprie spese anche bambini dall’Asia, dall’Africa e dal Sud America. "La medicina è molto cambiata: oltre l’85% dei tumori infantili qui è curabile e con malattie come la fibrosi cistica, un tempo mortali, oggi si può convivere, ma questo richiede continui ricoveri e visite di controllo" spiega Celesti. E qui interviene il progetto di Enel Cuore che aiuta i familiari dei pazienti ad alloggiare gratuitamente e per lunghi periodi di tempo a Roma, nella casa di accoglienza delle suore di Monteverde Vecchio. "Le Suore Libanesi in questo momento, per esempio, ospitano i genitori di quattro bambini dal Paese più povero del mondo, la Repubblica Centrafricana".

Papa Francesco ha aperto la Porta Santa nella capitale Bangui e ha affidato l’ospedale pediatrico, l’unico del Paese, alle cure del Bambino Gesù di Roma, che ha provveduto alla ristrutturazione dei reparti e alla formazione dei medici. I casi più difficili vengono trasferiti a Roma.

In questi giorni, la casa di accoglienza delle Suore della Croce del Libano sta ospitando anche tre minori arrivati dal Venezuela, mentre altri tre sono tornati a casa dopo essere guariti. Un bimbo di tre anni affetto da aplasia midollare (simile alla leucemia) dovrà essere curato al Bambino Gesù per almeno un anno: è arrivato in Italia grazie alla Croce Rossa e a Roma riesce a frequentare la scuola. Una bambina di 8 anni colpita da anemia falciforme, una malattia genetica ed ereditaria del sangue, dovrà invece essere sottoposta a trapianto di midollo. Un’operazione delicata con un decorso post-operatorio molto lungo che richiede continue visite di controllo. "Per questo è molto importante quello che fa Enel Cuore perché il paziente possa alloggiare insieme ai genitori vicino alla struttura sanitaria gratuitamente e per lunghi periodi di tempo". Per sentirsi in famiglia anche quando si è lontani.