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Casa Marzia, dove ritrovare la speranza

Casa Marzia, dove ritrovare la speranza

A Roma nasce Casa Marzia, una nuova comunità alloggio per famiglie monogenitoriali in situazione di difficoltà. Un progetto realizzato da Fondazione Arché anche con il nostro sostegno.

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Un luogo confortevole e sicuro in una zona tranquilla e immersa nel verde di Roma. Soprattutto, un luogo di speranza e rinascita che potrà accogliere fino a 6 mamme e 14 bambini in un contesto protetto, dove educatori e operatori sosterranno gli ospiti nel superamento di situazioni di particolare difficoltà per ricostruire la loro vita su basi sicure.

È Casa Marzia, la comunità alloggio per l’accoglienza di nuclei monogenitoriali in condizioni di disagio che Fondazione Arché ha inaugurato sabato 4 settembre 2021 nel Municipio III di Roma, quartiere Città Giardino Aniene. Un progetto che abbiamo sostenuto contribuendo alla realizzazione del nuovo impianto elettrico nel quadro dei lavori di ristrutturazione e adeguamento della palazzina messa a disposizione dalle Suore Francescane Missionarie del Bambin Gesù.

 

Guardare al futuro

Casa Marzia nasce per mettere in condizione le famiglie mamma-bambino che provengono da situazioni di difficoltà di poter trascorrere un periodo in una situazione protetta prima del reinserimento nella società. Sei camere con bagno, cucina, refettorio, spazi comuni tra cui un ampio giardino: non solo una casa ma un luogo di speranza e di riscatto, come ha voluto sottolineare padre Giuseppe Bettoni, fondatore e presidente di Arché.

 

“È un luogo dove la speranza sarà di casa: le mamme, infatti, potranno ricostruire il rapporto con i loro figli e guardare al futuro con serenità e fiducia. Crediamo molto in un modello aperto al territorio e capace di favorire la relazione tra le mamme accolte”.
Giuseppe Bettoni, fondatore e presidente di Fondazione Arché

 

Dopo il raggiungimento della piena autonomia, racconta ancora padre Bettoni, “quando rientreranno nella vita ordinaria, costruiranno un futuro diverso per sé e per i loro figli. È importante l’accoglienza nel momento del trauma, dell'emergenza, ma poi quando si instaura un rapporto di alleanza terapeutica, di complicità educativa, è necessario guardare al futuro: il lavoro, la casa, la rete territoriale sono fondamentali perché non si ritorni indietro”.

Sul modello di CasArché a Milano, infatti, la struttura inaugurata a Roma non ospiterà solo la comunità mamma-bambino Casa Marzia, ma anche 3 appartamenti di semiautonomia, gli uffici di Arché e una sala polivalente.

All’interno ogni ospite, adulto e minore, beneficerà di un percorso personalizzato con l’aiuto di educatori disponibili 24 ore su 24 e in stretto contatto con psicologi e assistenti sociali. “Lo scopo di questo progetto è in primo luogo tutelare il rapporto mamma-bambino e accompagnare questi nuclei famigliari in un percorso verso l’autonomia” ha spiegato Dalila Melissari, direttrice di Casa Marzia.

 

“Ogni nucleo ha problematiche diverse, ma la filosofia di accoglienza è la stessa: offrire a mamme e bambini un servizio modellato sui loro bisogni”.
Dalila Melissari, direttrice di Casa Marzia

 

Quello dei bambini è, prima di tutto, avere un luogo dove poter sperimentare con l’adulto una relazione funzionale, mentre le mamme potranno beneficiare di un supporto alla genitorialità, anche psicologico, ed essere protagoniste di percorsi formativi e di reinserimento socio-lavorativo.

 

Una collaborazione continua

Non è la prima volta che collaboriamo alla realizzazione di progetti della Fondazione Arché, nata come associazione nel 1991 per mano del sacerdote Giuseppe Bettoni. Il nostro primo incontro risale al 2016, con il sostegno di CasArché nel quartiere milanese di Quarto Oggiaro, per proseguire nel 2018 con la realizzazione di un borgo solidale denominato la Corte di Quarto.

Con l’apertura di Casa Marzia a Roma prosegue il nostro impegno per tutelare e accompagnare le mamme e i loro bambini in un cammino di reinserimento sociale, come ha sottolineato Filippo Rodriguez, Consigliere Delegato Enel Cuore Onlus: “Sono molte le ragioni per cui siamo orgogliosi di sostenere Casa Marzia. Da un lato l’inaugurazione di questa struttura è un tassello importante della proficua collaborazione che portiamo avanti con Fondazione Arché dal 2016 su temi che per noi sono di grande rilevanza, in particolare la tutela dei più piccoli, dei nuclei monogenitoriali, delle donne vittime di violenza. Inoltre, si tratta di un progetto di cui c’è grande necessità, a maggior ragione in anni segnati dalla pandemia che, tra le altre cose, ha purtroppo acuito l’emergenza sociale di cui bambini e donne sono vittime principali”.

 

“Essere qui è cruciale perché come Gruppo sentiamo la responsabilità di contribuire andando oltre le responsabilità del business”.
Filippo Rodriguez, Consigliere Delegato Enel Cuore Onlus
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Una sana follia

Durante la cerimonia di inaugurazione sono risuonate più volte parole come speranza, riscatto, ricostruzione, e i volti sorridenti di operatori e volontari hanno trasmesso una chiara idea degli ideali che animeranno Casa Marzia nei prossimi anni, guidati dalla fiducia espressa da padre Bettoni: “Ci vuole un po’ di follia ad avviare di questi tempi un progetto simile, ma il sostegno di tanti amici, la forza che ci viene dal rispondere al bisogno di accoglienza che emerge prepotente dalla situazione sociale attuale, ci danno l’energia necessaria per non tirarci indietro e per aprire una casa accogliente”.

Non a caso, il taglio del nastro di Casa Marzia è stato affidato a una coppia speciale: un’operatrice di Arché, Chiara Giorno, con in braccio il suo bambino, quasi un simbolo delle tante famiglie mamma-bambino che potranno costruirsi un futuro migliore anche grazie al nostro sostegno.

Il podcast

Il progetto Casa Marzia raccontato ai microfoni di Enel Radio, da Carmelina Grimaldi di Enel Cuore Onlus e Uli Mittermair Responsabile di Casa Archè Roma.

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