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Piada52, il chiosco delle opportunità

Piada52, il chiosco delle opportunità

Un chiosco di piadine per favorire l’inserimento lavorativo di giovani svantaggiati o in cerca di occupazione. È da questa idea che cinque anni fa, con il sostegno di Enel Cuore, nasce a Forlì Piada52. Fino a oggi sono 35 i ragazzi che hanno usufruito di questa possibilità. Ecco la storia di uno di loro.

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La passione per lo skateboard, le gare in California, i trofei collezionati in giro per il mondo. Poi, all'improvviso, qualcosa si rompe, la grande energia che lo aveva sempre accompagnato svanisce: per il campione inizia il periodo più difficile della sua vita. È allora che Gianluca entra per la prima volta in contatto con la Cooperativa Sociale Paolo Babini, attiva dal 1987 a Forlì per sostenere minori, giovani e famiglie in difficoltà.

“Nel 2007 – ricorda Nicola Proscia, responsabile progettazione della Cooperativa – decidemmo di creare un centro di aggregazione giovanile nel parco cittadino di via Dragoni, nel quartiere Musicisti e Grandi Italiani, per offrire ai ragazzi un luogo in cui incontrarsi, ascoltare musica insieme, fare sport. Lo chiamammo Officina52, dal numero civico d’ingresso al parco”.

Tra i giovani che frequentano il centro c’è Gianluca. “Intorno al 2010, durante un incontro con i cittadini per valutare i punti di forza e di debolezza del parco, fu proprio lui a fare presente che era pieno di cose belle, ma che non c’era un posto dove mangiare. Fu allora che ci venne l’idea di Piada52”.

Quattro anni più tardi, grazie al sostegno di Enel Cuore, della Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì e di altri enti, il progetto della Cooperativa Paolo Babini di un chiosco bar di piadine e specialità romagnole nel parco diventa realtà. L’obiettivo è favorire l’inserimento lavorativo e sociale di soggetti svantaggiati e dare una nuova prospettiva ai giovani del territorio in cerca di occupazione. Enel Cuore mette a disposizione le attrezzature per la cucina industriale e per il bar: nel settembre del 2014 Piada52 apre i battenti.

 

Un percorso di autonomia

“Gianluca è stato uno dei primi ragazzi a mettersi alla prova in questo progetto, all’inizio con un tirocinio, poi con borse lavoro e contratti a termine, fino all’assunzione a tempo indeterminato lo scorso anno”, racconta Proscia che, all’epoca, era il coordinatore di Piada52. “Il lavoro l’ha aiutato a trovare stabilità. Adesso vive in un appartamento con altri ragazzi che vengono da storie simili alla sua, ha intrapreso un percorso di autonomia, di recente si è anche comprato il motorino. A 38 anni ha finalmente ritrovato un livello di vita normale, non ha più bisogno di essere assistito, lavora e paga le tasse”. Oltre all'impiego al bar di Piada52, l'esperienza ha permesso a Gianluca di coltivare anche la sua vecchia passione. “È uno dei ragazzi che si occupano di gestire lo skate park di Officina52 – conferma Proscia – ma, soprattutto, è la memoria storica del chiosco”.

Un’iniziativa che ha avuto anche momenti difficili. “La nostra è una Cooperativa che si occupa di sociale, non abbiamo dietro un’idea imprenditoriale, non eravamo pronti al grande successo di Piada52. Non ci aspettavamo davvero che mezza città si riversasse nel chiosco: all’inizio siamo andati in difficoltà, poi la situazione si è assestata, anche dal punto di vista commerciale”.

 

Nuove opportunità

Finora sono 35 i giovani provenienti da situazioni svantaggiate che a Piada52 hanno seguito percorsi formativi analoghi a quello di Gianluca, con il coinvolgimento nell’attività del bar, nella cura del verde, nella gestione del parco, nelle pulizie. “Quello di Gianluca è l'unico posto che abbiamo sempre tenuto blindato – spiega Proscia – mentre per gli altri ragazzi coinvolti nei percorsi formativi abbiamo deciso che fosse meglio adottare un principio di rotazione. Ci sono quattro persone fisse - un cuoco, un aiuto cuoco, un barista e un operatore sociale - che aiutano i ragazzi nel processo di inserimento. Poi, una volta formati, i giovani vengono impiegati in altri servizi forniti dalla nostra Cooperativa o in altre cooperative sociali presenti sul territorio. Al momento nel chiosco sono impiegate 12 persone, otto delle quali impegnate nel processo di inserimento lavorativo”.

 

Un punto di riferimento per il territorio

Ma l’effetto positivo dell’iniziativa va oltre. “Uno degli elementi di forza del progetto è il coinvolgimento dei cittadini. Quando siamo arrivati in questo parco c’erano situazioni di devianza, di piccola criminalità, di uso di sostanze stupefacenti. In questi anni abbiamo investito per fare di questo luogo un centro di aggregazione sociale. Ci siamo occupati della cura del verde, abbiamo riqualificato l’area piantando alberi e dotandola di nuove strutture, abbiamo acquistato nuovi arredi per il chiosco, abbiamo dotato i bagni di fasciatoi, abbiamo creato una veranda in cui ospitiamo eventi musicali e culturali. Grazie alla presenza di Piada52 oggi il parco è un luogo frequentato tutto l'anno da giovani, famiglie, bambini, anziani. Un punto di riferimento per tutti i forlivesi”.