Varcare la Soglia, oltre le difficoltà della crisi post-pandemica
Gli effetti della pandemia da Covid-19 continuano a farsi sentire non solo sul piano medico-sanitario ma anche sociale ed economico, mettendo in difficoltà sia i genitori alle prese con la crisi economica e del lavoro, sia i bambini, e il loro diritto all’istruzione e alla spensieratezza. Ecco perché insieme alla Fondazione L’Albero della Vita abbiamo creato con il progetto Varcare la Soglia uno spazio aperto a tutti dove poter dare e ricevere aiuti concreti. Il progetto è stato raccontato il 7 giugno, in occasione dell’intervento “Come aiutare chi aiuta. Il caso di Enel Cuore Onlus” al Festival del Fundraising, dal nostro Segretario Generale Angelica Carnelos insieme a Chiara Paratico, Responsabile Corporate Partnership della Fondazione.
Sentirsi accolti e aiutati, con il sorriso
Dai buoni spesa al supporto nell’inserimento nel mondo del lavoro, dalle attività socio-pedagogiche ai percorsi didattici e motori. Queste sono alcune delle principali iniziative che Varcare la Soglia organizza per dare alle famiglie un supporto totale, che vuole essere materiale ma anche umano.
“La mia vita è migliorata come persona. Questa associazione non è solo aiuto economico, le persone ti sono vicine anche nel lato umano nei confronti di tutta la famiglia. La mia vita è cambiata soprattutto perché vedo un futuro migliore, mi hanno fatto capire che c’è un futuro migliore.”
Rosy, nonna e madre di 4 figli, da 5 anni in contatto con la Fondazione L’Albero della Vita.
Questa visione di futuro nasce da ciò che il team della Fondazione offre e insegna: “da ogni attività fatta dai bambini o insieme ai genitori si riesce a capire, ascoltare e imparare tanto e tutto questo lo portiamo all’esterno e a casa”, racconta Rosy che è grata nel vedere i suoi figli frequentare con gioia ed entusiasmo i vari laboratori, con la speranza che questo progetto continui nel tempo, offrendo un’alternativa sicura all’interno di un quartiere difficile come lo Zen2 di Palermo.
Fiducia in se stessi e nel prossimo
Più si diventa adulti più è difficile chiedere aiuto, soprattutto se si vive in quartieri etichettati come “malfamati”. La storia di Rosy, infatti, è la storia di tante mamme come lei che hanno incrociato sulla loro strada l’impegno della Fondazione L’Albero della Vita.
“Il primo step è essere coerenti e sinceri con quanto si propone – spiega Serena Fleres, Coordinatrice del centro Varcare la Soglia – deve crearsi una relazione prima di tutto educativa, attraverso un percorso dove sono loro a dover capire di essere al centro, dove sono loro a dover scegliere quale strada prendere. Noi siamo lì per orientarli e supportarli, ma sono loro lo strumento necessario per arrivare verso i loro obiettivi.”
Da qui inizia un rapporto di fiducia con famiglie e bambini dove la macro cornice è la didattica: imparare dall’istante in cui si entra in sede fino al momento del saluto perché ogni momento è utile alla crescita di tutti, qualunque sia l’attività svolta.
“Il benessere dei bambini è al primo posto, però accogliamo tutto il nucleo familiare raccogliendo i loro bisogni e trasformandoli insieme in obiettivi. Il nostro obiettivo pedagogico è renderli autonomi rispetto al raggiungimento del loro desiderio più grande: la realizzazione del benessere dei figli, la realizzazione personale, la ricerca del lavoro o di un corso di formazione per trovare un impiego.”
Serena Fleres, Coordinatrice del centro Varcare la Soglia.
La parola ai bambini
Tito e Nicolas sono diventati amici grazie a Varcare la Soglia. Qui occupano il tempo del doposcuola facendo compiti, aiutati dalle maestre della Fondazione, laboratori di musica, teatro, gite e molto altro. Tito ha 10 anni e partecipa a queste attività da 4 anni, Nicolas ne ha 8 e mezzo, e viene qui da 1 anno. Ad entrambi abbiamo chiesto quanto fossero cambiati da quando frequentano Varcare la Soglia: Tito racconta con grande soddisfazione di essere molto migliorato in italiano e matematica, e Nicolas aggiunge: “Una volta ero più timido, ora non lo sono più e vado meglio a scuola, soprattutto nelle addizioni.”
Come tutti i bambini, anche questi due amici hanno un sogno: da grande Tito vorrebbe fare il cantante, Nicolas il pittore ed entrambi hanno lasciato un messaggio molto importante al termine del loro racconto:
“Da grande vorrei tornare qui, ci farei venire i miei amici perché è bello aiutare le persone, per aiutare chi è solo e per l’amicizia.”
Tito, alunno di 5° elementare, e Nicolas, alunno di 3° elementare.